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1964 anno di grazia della nascita di "un giornalino" la ormai famosa e conosciutissima testata "Semmo da Ghenga" !!! Stampato in formato A4 e ripiegato in due, il glorioso giornalino veniva ciclostilato con tanta calma e pazienza, in due colori: granata e blu, con una macchina da ciclostile ad alcool. Riportiamo il primo articolo di fondo a firma IOME' (da tradurre in Bruno D'Onofrio) .. scritto con la gloriosa e "vecchia" macchina da scrivere:
....forse non ve ne siete accorti ma sono un giornalino. Veramente dovrei dire un mensilino, perchè uscirò si e no una volta al mese; ma non vorrei che pensaste che così piccolo faccio già lo spiritoso. Dunque come dicevo, sono il giornalino degli scarponi, e per favore non mi dite che gli Scarponi non sanno leggere perchè io parlo di quelli di Pontedecimo, di quelli che alla domenica vanno in giro per monti e che gli scarponi (quelli con la esse minuscola) se li mettono ai piedi. Questi tizi, gli Scarponi (quelli con la esse maiuscola) volevano il giornalino ed allora io che sono fondamentalmente un buono, li ho accontentati ed eccomi qua. Non sarò tanto bello, ma spero che voi diciate tutti lo stesso "che bello!" in fin dei conti sono un neonato e voi non vorrete dire ad un giornalino in fasce che è brutto. Potrebbe venirmi un complesso. A proposito di complessi, tutti i giornalini appena nati vogliono essere seri, io no. Io sono un giornalino viziato che la notte sta fuori fino a tardi, che fa le beffe alle racchie, che dice peste e corna di tutti quelli che gli stanno sull'anima, ma in fondo sono un simpaticone e mi piace scherzare. Ve ne accorgerete quando vi leverò qualche pelo non urlate, toccherà a tutti e sarà fatto per levarvi la pagliuzza dall'occhio (non dite che io nell'occhio ho una trave, lo so, ma mi sta bene, mi dona.) Poi voglio anche tenervi informati sulle strepitose idee (dicono loro) che vengono a quelli del consiglio, così almeno potrete dir loro subito se vi va o no. Non dite però sempre che non vi va, se no poverini ci patiscono, e poi dicono che loro non giocano più. Un'ultima cosa e poi vi saluto, io sono piccolo e tante cose devo ancora impararle, tante altre non le conosco e perciò sarà compito vostro raccontarmi tutto ciò che capita e che possa interessare agli Scarponi. Se venite a trovarmi, mi fate piacere, ma ricordatevi: io mangio idee e bevo raccontini, date tutto a Bruno non il nonno, l'altro, il Bidio) e a Tito, che me li fanno cuocere e poi mi imboccano; perciò portatene tanti, io ho un appetito formidabile e posso crescere solo se mi date da mangiare. Ciao a tutti IOME'
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Dicembre 1965 dopo 2 anni la testata "Semmo da Ghenga" cambia veste "tipografica"
Sempre stampato in formato A4 ma non più ripiegato in due, perché Mario Orengo , lo stampatore, riteneva fosse più pratico. Il glorioso giornalino ad uscita mensile, continua ad essere ciclostilato sempre con tanta calma e pazienza, in due colori: granata e blu, sempre con una macchina da ciclostile ad alcool. Riportiamo un interessante avviso ai soci inserito nel primo numero in nuova veste sempre a firma IOME' (Bruno D'Onofrio) che prosegue imperterrito nella sua attività giornalistica:
ATTENZIONE!!! avviso ai soci sciatori
in occasione delle gite sciistiche, si ricorda che tutti i soci hanno la possibilità di assicurarsi contro i danni che possono subire durante le gite stesse, secondo gli accordi intercorsi tra la F.I.E. e la Soc. di Assicurazioni "La Svizzera". Per assicurarsi occorre darne avviso a Piero Rocca o a un segretario entro la sera del venerdì precedente la gita, versando una quota di £. 225 e comunicando il numero della tessera F.I.E..
Dal 1964 al 1975 dopo Bruno D’Onofrio si sono succeduti altri responsabili del giornale tra cui Mauro Collareta e molti addetti alla stampa (Pino leopardi, Augusto Moizo, Giovanni Bagnasco… ) e la disegnatrice Aurora Amucanto |
1988 ancora una nuova grafica per il "Semmo da Ghenga" !!!
Dal gennaio 1975 al dicembre 1996 responsabile del giornale è stato Luciano Gherardini, per ben 22 anni!!! Stampato in formato A4, prima col ciclostile ad alcool a due colori, poi nel 1988 in bianco e nero, perché si è passati ad un ciclostile ad inchiostro, ma solo per qualche numero, perché sono subito subentrate molte difficoltà dovute al ciclostile stesso non ben funzionante. Si passa così al sistema del FOTOCOPIATORE in via Balbi; tiratura generalmente bimestrale. Cambia un po’ la grafica della testata sempre in formato A4
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1997-2007 In epoca molto più recente, correva l’anno 1997, in concomitanza con i festeggiamenti per i 90 anni di vita del Gruppo Scarponi, ci si adegua ai tempi e si passa dalla macchina da scrivere all’impaginazione del giornale con il computer su proposta di Paola Cassano che entra nella Redazione, affiancando Luciano Gherardini (fotocomposizione a cura di MLC).
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