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Visita al PRESEPE DI CREVARI
L’introduzione della meccanica nel presepe sembra risalire alla fine degli anni Cinquanta, anche se a dire il vero l’iniziativa ha un’origine molto più antica.
Sono ormai diversi decenni che gli uomini del paese – ma anche i ragazzi più giovani che non intendono lasciare che la tradizione vada perduta – trascorrono le loro serate impegnati nella costruzione dei più caratteristici paesaggi liguri. Già dalla fine di agosto fino a dicembre inoltrato, mentre fuori le giornate calde di fine estate lasciano spazio ai primi freddi dell’inverno, dentro al salone parrocchiale è tutto un brulicare di statuine, muschio, progetti su dove piazzare la Natività e anche battibecchi perché “segundu mi a stava megiu là in fundu”.
Certo, negli anni sono cambiati gli spazi (inizialmente veniva allestito nella chiesa parrocchiale), gli strumenti e soprattutto gli “artisti”, ma il risultato – ogni anno rinnovato in qualche aspetto – è sempre entusiasmante. Sarà per le statuine dipinte a mano o per i muretti a secco costruiti artigianalmente con infinita pazienza o, ancora, per l’attenzione con cui ogni più piccolo dettaglio viene curato, ma ogni anno la storia si ripete: si entra dopo qualche minuto di coda con tanta curiosità e chissà, a volte anche con un po’ di scetticismo, e si esce con un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra.
Inoltre il Presepe di Crevari soddisfa tutti i gusti: quelli dei bambini che si divertono a lanciare la loro monetina di offerta nel mare e quello degli anziani che possono mostrare ai nipoti la vita di una volta, per non parlare degli appassionati del genere che hanno l’opportunità di ammirare le più ingegnose trovate per rendere più naturali possibile i movimenti del boscaiolo che sega un albero o quello della contadina che attinge acqua dal pozzo.
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