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Carrozze nuove sulle ferrovie corse ma i tempi di percorrenza sono sempre mooolto lunghi

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La mente però già si perde tra le aspre montagne

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Siamo arrivati alla stazioncina di Vizzavona pronti per il nostro trek

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Prima di iniziare la gr20 sud, per rodarci un po’, decidiamo di fare un giro ad anello sul Monte D’Oro che ci impegnerà 2 giorni.

Sullo sfondo un piccolo nevaio alla base di un canalone roccioso che affronteremo domani

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Il canalone presenta qualche difficoltà, ma con la dovuta cautela, riusciamo a superarlo

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In vetta al Monte D’Oro (2400 m). Di pepite neanche l’ombra.

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Incontriamo però altre due escursioniste francesi

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La lunga discesa che ci riporterà, dopo un altro bivacco, a transitare in prossimità di Vizzavona

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Il terzo giorno di cammino ci porta nella gr20 sud e alle nostre spalle ci godiamo un bello scorcio del Monte D’Oro.

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Il terzo bivacco, presso il Rif. E Capannelle ci permette di ristorarci a dovere

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Durante il percorso incontriamo delle bergeries che allestiscono dei chioschetti dove è possibile acquistare degli ottimi formaggi.

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Quarto bivacco al Rif Prati: poco cibo, accoglienza spartana ma una vista che giunge sino al mare

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Il giorno successivo affrontiamo un lungo crinale che presenta molti tratti su rocce, pietroni

e in alcuni punti anche un po’ esposto.

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Quinto bivacco al Rif Usciolu, sempre molto essenziale

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Per 10.00 euro ci danno un piattazzo di pasta e carote.

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Anna guarda sconsolata una pseudo Jacuzzi di cui l’unica cosa che funzionava era un tubo di gomma dal quale usciva acqua fredda

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Al mattino un gruppo di muli parte dal rifugio di buonora per assicurare i rifornimenti

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Un piccolo ruscello ci permette di fare un bagno ristoratore

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I segnavia sulla gr20 sono abbondanti anche se effettuati in modo sbrigativo.

Sulle varianti al percorso principale sono invece praticamente assenti e bisogna affidarsi agli ometti.

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Il Rif. Matalza, con alcuni campeggiatori. Carino ma proseguiamo.

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Verso sera giungiamo alla nostra meta, il Rif. I Croci.

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Con un tramonto che ci ubriaca di felicità

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Il giorno seguente valichiamo il Monte Incudine anche senza passare sulla vetta.

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e scendiamo al Rif. Asinau di cui però, a causa di un incendio avvenuto durante l’inverno, non rimane traccia.

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Gli escursionisti che abbiamo incontrato sulla gr20 hanno tutti zaini molto grossi, alcuni veramente impressionanti.

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Approfittiamo di una piazzola da condividere per la notte con altri due escursionisti.

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Questa tenda è veramente essenziale ma a detta del proprietario molto efficiente.

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La civiltà finalmente al Col de Bavella.

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... e un grandioso menù: spezzatino di carne su un letto di pasta scotta e un piatto di crudité.

Spazzolato tutto in un nano secondo.

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Ci avviamo al termine del nostro viaggio

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Per l’ultima notte ci dovremo accontentare di piazzare la tenda sotto questo roccione

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Questo è il Rif. Paliri dove ci concediamo una discreta colazione

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Il posto comunque è decisamente incantevole, e siamo arrivati all’ultima tappa.

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Questa escursionista ha percorso da sola tutta la gr20 in 12 giorni

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L’ambiente è ancora dominato da guglie granitiche e roccioni sparsi

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Questa è veramente buffa.

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Giardino di pietre come lo aveva definito Michele Custodero, l’autore del filmato che abbiamo visto in sede sulla gr20

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Infine alcune pozze di acqua addirittura tiepida che non ci siamo lasciati scappare.

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Questa è la Bocca di Usciolu ed è veramente l’ultima difficoltà perché dopo ci attende solo una breve discesa fino a Conca.

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All’imbocco del paese troviamo una fonte che ci rigenera.

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Ma è stata dura…

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Ed infine la foto di rito presso la gite d’etape di Conca

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Il giorno successivo il traghetto molla gli ormeggi da Bastia

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Aria di casa con la nostalgia di ritornare in Corsica.

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