2
Carrozze nuove sulle ferrovie corse ma i tempi di
percorrenza sono sempre mooolto lunghi
3
4
La mente però già si perde tra le aspre montagne
5
Siamo arrivati alla stazioncina di Vizzavona pronti per il nostro trek
6
8
9
Prima di iniziare la gr20 sud, per rodarci un po’, decidiamo di fare un giro ad anello sul Monte D’Oro che ci impegnerà 2 giorni.
Sullo sfondo un piccolo nevaio alla base di un canalone roccioso che affronteremo domani
10
11
12
Il canalone presenta qualche difficoltà, ma con la dovuta
cautela, riusciamo a superarlo
13
14
In vetta al Monte D’Oro (2400 m). Di pepite neanche l’ombra.
15
Incontriamo però altre due escursioniste francesi
16
La lunga discesa che ci riporterà, dopo un altro bivacco,
a transitare in prossimità di Vizzavona
17
18
19
20
21
22
Il terzo giorno di cammino ci porta nella gr20 sud e alle
nostre spalle ci godiamo un bello scorcio del Monte D’Oro.
23
Il terzo bivacco, presso il Rif. E Capannelle ci permette di ristorarci a dovere
24
25
Durante il percorso incontriamo delle bergeries che
allestiscono dei chioschetti dove è possibile acquistare degli ottimi formaggi.
26
27
28
Quarto bivacco al Rif Prati: poco cibo, accoglienza
spartana ma una vista che giunge sino al mare
29
30
31
Il giorno successivo affrontiamo un lungo crinale che presenta molti tratti su rocce, pietroni
e in alcuni punti anche un po’ esposto.
32
33
34
35
36
37
Quinto bivacco al Rif Usciolu, sempre molto essenziale
38
Per 10.00 euro ci danno un piattazzo di pasta e carote.
39
40
Anna guarda sconsolata una pseudo Jacuzzi di cui l’unica cosa che funzionava era un tubo di gomma dal quale usciva acqua fredda
41
Al mattino un gruppo di muli parte dal rifugio di buonora per assicurare i rifornimenti
42
43
45
47
48
Un piccolo ruscello ci permette di fare un bagno ristoratore
49
50
51
52
I segnavia sulla gr20 sono abbondanti anche se effettuati in modo sbrigativo.
Sulle varianti al percorso principale sono invece
praticamente assenti e bisogna affidarsi agli ometti.
53
Il Rif. Matalza, con alcuni campeggiatori. Carino ma
proseguiamo.
54
55
56
Verso sera giungiamo alla nostra meta, il Rif. I Croci.
57
58
Con un tramonto che ci ubriaca di felicità
59
60
Il giorno seguente valichiamo il Monte Incudine anche senza passare sulla vetta.
61
e scendiamo al Rif. Asinau di cui però, a causa di un
incendio avvenuto durante l’inverno, non rimane traccia.
62
Gli escursionisti che abbiamo incontrato sulla gr20 hanno
tutti zaini molto grossi, alcuni veramente impressionanti.
63
Approfittiamo di una piazzola da condividere per la notte con altri due escursionisti.
64
Questa tenda è veramente essenziale ma a detta del
proprietario molto efficiente.
65
66
La civiltà finalmente al Col de Bavella.
67
69
... e un grandioso menù: spezzatino di carne su un letto di pasta scotta e un piatto di crudité.
Spazzolato tutto in un nano secondo.
70
Ci avviamo al termine del nostro viaggio
71
Per l’ultima notte ci dovremo accontentare di piazzare la tenda sotto questo roccione
72
73
74
Questo è il Rif. Paliri dove ci concediamo una discreta colazione
75
Il posto comunque è decisamente incantevole, e siamo arrivati all’ultima tappa.
76
77
Questa escursionista ha percorso da sola tutta la gr20 in 12 giorni
78
79
80
L’ambiente è ancora dominato da guglie granitiche e roccioni sparsi
81
82
83
Questa è veramente buffa.
84
85
Giardino di pietre come lo aveva definito Michele Custodero, l’autore del filmato che abbiamo visto in sede sulla gr20
86
Infine alcune pozze di acqua addirittura tiepida che non ci siamo lasciati scappare.
87
88
89
Questa è la Bocca di Usciolu ed è veramente l’ultima difficoltà perché dopo ci attende solo una breve discesa fino a Conca.
90
91
92
93
All’imbocco del paese troviamo una fonte che ci rigenera.
94
Ma è stata dura…
95
96
97
Ed infine la foto di rito presso la gite d’etape di Conca
98
Il giorno successivo il traghetto molla gli ormeggi da Bastia
99
Aria di casa con la nostalgia di ritornare in Corsica.